Telecamere e condominio, un binomio possibile? Vediamo quanto afferma il Garante della privacy e cosa è possibile e non possibile fare.
Al quesito del lunedì del Sole 24 Ore, è stato sottoposto il caso di un condominio di quattro unità, nel quale un condomino, senza avvisare gli altri condòmini, ha installato una telecamera esterna che dalla sua proprietà inquadra il giardino e il vialetto di passaggio.
Per affrontare e chiarire la questione, è stato riportato quanto stabilito dal Garante della privacy, secondo il quale la telecamera che viene posizionata sugli spazi privati non può riprendere gli spazi comuni. Il rischio, infatti, è quello di incorrere nel reato di interferenze illecite nella vita privata, disciplinato dall’articolo 615 bis del Codice penale.
Secondo il vademecum del Garante della privacy “Il condominio e la privacy”, “quando l’installazione di sistemi di videosorveglianza viene effettuata da persone fisiche per fini esclusivamente personali – e le immagini non vengono né comunicate sistematicamente a terzi, né diffuse ad esempio attraverso apparati tipo webcam– non si applicano le norme previste dal Codice della privacy. In questo specifico caso, ad esempio, non è necessario segnalare l’eventuale presenza del sistema di videosorveglianza con apposito cartello.
Rimangono comunque valide le disposizioni in tema di responsabilità civile di sicurezza dei dati. È tra l’altro necessario – anche per non rischiare di incorrere nel reato di interferenze illecite nella vita privata – che il sistema di videosorveglianza sia installato in maniera tale che l’obiettivo della telecamera posta di fronte alla porta di casa riprenda esclusivamente lo spazio privato e non tutto il pianerottolo o la strada ovvero il proprio posto auto e non tutto il garage”.
Attenzione, dunque, quando si tratta di telecamere e condominio. Per non incorrere nel reato di interferenze illecite nella vita privata, le telecamere installate in spazi privati non possono riprendere spazi comuni.